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A Cherasco arriva la panchina rossa "parlante" con i brani contro la violenza sulle donne

BRA

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CUNEO CRONACA - Inizierà, con gli eventi in programma venerdì 10 e sabato 11 novembre, la marcia d’avvicinamento alla Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. La sezione cheraschese dei Lions, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, propone una due giorni di eventi e convegni per la sensibilizzazione nel contrasto di un fenomeno all’ordine del giorno, nei fatti di cronaca.

Si inizia verso le 20.45 di venerdì 10 novembre, con l’installazione, nello spazio antistante il Municipio, della Panchina rossa parlante, manufatto unico, dono dei Lions della Città delle Paci. A seguire, nel salone consiliare, verrà presentato il libro "Il diario di Lela" romanzo di Michael Weinberg, storia di un giornalista investigativo impegnato a fare luce su un caso di abusi sessuali dal tragico epilogo. All’incontro cheraschese interverrà anche Isa Maggi, coordinatrice nazionale del forum Stati generali delle donne, realtà impegnata a livello istituzionale nella promozione della cultura del dialogo.

Sabato 11 novembre, alle 16 verrà presentata alla comunità la Panchina rossa parlante: tagliata nel metallo con strumenti laser da un socio dei Lions di Cherasco, sarà dotata di un codice Qr mediante il quale si potranno ascoltare brani tratti da "Il diario di Lela". Si tratta del primo esemplare di questo genere, collocato nel Cuneese, nell’ambito di un progetto nazionale concepito dagli Stati generali delle donne e Società autostrade, che ha visto decine di installazioni analoghe nelle piazzole delle principali tratte d’Italia. Terminato il mese di novembre, la Panchina rossa parlante troverà la sua collocazione definitiva nei pressi del Belvedere.

Commentano le assessore Elisa Bottero e Agnese Dogliani e la consigliera Lidia Fissore: «La Panchina rossa parlante è un simbolo importante. Ci motiverà ulteriormente nella lotta che tutte noi ci impegniamo a condurre, per eliminare non soltanto ogni forma di violenza di genere, ma anche di disparità di trattamento e discriminazione».

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