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BRA/ A Palazzo Mathis "Sintonia di percorsi": in mostra 4 artisti e il loro amore per la terra

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Entrando nelle ampie sale del palazzo Mathis di Bra si percepisce la “Sintonia di Percorsi”, l'armonia e la vibrante connessione emotiva che fluisce dai quattro artisti che espongono: Beppe Gallo, Tore Milano, Antonio Munciguerra e Teresio Polastro. Tra loro Giovanna Zanirato è la presenza discreta, sfumata, di promotrice dell'evento, che presenta la sua opera "Tra le colline, l'incanto..."

Narra del suo avvincente incontro con una ventina di artisti del territorio e, mediante un appassionato dialogo, si addentra in un mondo senza tempo né spazio, quello affascinante degli ambienti in cui lavorano, impregnati dall'odore penetrante dei colori, dei solventi e, accarezzando le tele, attraversa i loro animi cogliendo emozioni e tratti caratteriali che li distinguono. Il libro è accompagnato da una lettura critica di esperti in storia dell'arte, tra i quali lo storico dell'arte dott.ssa Cinzia Tesio, e l'architetto Dario Lorenzati.

Chiedo a Giovanna Zanirato cosa abbia determinato tra i venti artisti la scelta di Beppe Gallo, Tore Milano, Antonio Munciguerra e Teresio Polastro. Risponde: “Il fatto che abbiamo percorsi artistici molto diversi tra loro, ma il loro tema comune è l'amore per la terra e la natura”. Infatti gli artisti sono uniti da un legame speciale di un vissuto artistico personale con il territorio di Langa, del Roero e del Monferrato, ne hanno colto ogni aspetto e, attraverso il proprio sentire su terre un tempo crude e inospitali e, in tempi non sospetti, hanno inciso un momento storico dell'arte di Langa, prima ancora che l'Unesco le dichiarasse Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Dopo una breve introduzione l'artista Tore Milano cede subito la parola alla dott.ssa Cinzia Tesio, storico e critico d'arte, che ha appoggiato il progetto e che delinea il percorso dei quattro artisti, descrivendone le diverse peculiarità, comunque tutte legate al territorio di Langa, del Roero e del Monferrato. Commenta: "...L'incanto, il termine che chiude il titolo del libro, e ne anticipa i contenuti, è indubbiamente una felice intuizione: colpisce nel segno".

La mostra si anima, le persone affascinate da espressioni artistiche così intense, ma diverse tra loro, affollano le quattro sale del palazzo e in ognuna di esse, alla parete è apposto un cartello con pregevoli letture di critica sugli artisti.

L'artista Beppe Gallo è nato a Castagnole delle Lanze nel 1942, risiede a Torino e lavora nel suo paese d'origine.

Cenni critici: "…il prodigio di dipingere una concretezza rendendola astrazione immediatamente identificabile sulla tela, di dare alle cose, vigneti, campi di grano, prati, colline e valli, una connotazione su cui riescono a congiungersi persino epoche diverse e lontane, tempi di estrema povertà e di lussureggiante benessere economico”.

Franco Piccinelli

"Dipinge di getto, sapendo sfruttare i giochi cromatici. Confonde i colori, esalta la cromìa pura. Ama la materia spessa, per cui il dipinto ha una propria squillante vivacità. Sinfoniche le tele di grande formato, ma le composizioni di piccole dimensioni hanno una dote, quella dell’intimità della musica da camera”.

Paolo Levi

L'artista Salvatore Milano è nato a Pollenzo nel 1955, dove vive e lavora.

Cenno critico: “Spesso il centro focale dei lavori è caratterizzato dal cerchio o dal disco. Nulla è così significativo come il simbolismo del cerchio sin dall’antichità ( la volta celeste, la terra, la curva dell’orizzonte, il cerchio solare). Da ciò, si innerva la composizione, spesso materica. Sostenuta da solide strutture ortogonali, essa si compone di tronchi d’albero scavati e corrosi dal tempo, si arricchisce di giochi geometrici, di stesure di colore, di sapienti asimmetrie. Possiamo dire di alcuni lavori di Tore Milano, che accennano all’“art arts déco", stile affermatosi nel 1925 in Francia, nei paesi scandinavi e tedeschi, e destinato alla borghesia del dopoguerra. Un richiamo innovativo che non preclude la sua fervida inventiva”.

Teresio Polastro (pittore e critico d'arte)

L'artista Antonio Munciguerra è nato a Ponza nel 1931. Pittore, scultore, affrescatore, alterna periodi di lavoro a Monteu Roero e a Ferrara.

Cenno critico: “Nelle opere di Antonio Munciguerra le forme della realtà, vestono, attraverso la pittura, i veli dell’espressionismo e si muovono in uno spazio carico di antiche memorie che, a mano a mano, si dissolvono in esso per antica magia. L’artista è consapevole della fugacità del presente al punto da crearne un ponte con un passato che l’oblio gradatamente sfuma ma non cancella.

Egli è indubbiamente un artista singolare e profondo per gli esiti formali che ha saputo raggiungere e per il significato trascendente della sua visione: un maestro che sa rilevare l'intimità dell'uomo del nostro tempo. In lui creatività ed esperienza del concreto si fondono in un metodo inconfondibilmente personale. La sua opera potrebbe essere avvicinata ad un testo romanzato in cui, attraverso stimoli e coordinate, si raggiunge l'animo umano dello spettatore. Da qui si evince che, l'opera di Munciguerra, va indagata con attenzione per poter acquisire quell'idea di figurazione moderna, al limite dell'astrazione, in grado di unire la forma e la non forma al sentimento”.

Dott. Cinzia Tesio

L'artista Teresio Polastro è nato a Torino nel 1935, vive e lavora a Dogliani.

Cenni critici: “…Polastro non ricerca soltanto uno slancio lirico nell’espressione coloristica che defluisce istintivamente dalla propria interiorità; l’artista si pone piuttosto in ascolto

dei segnali di disagio che sopraggiungono dalla realtà che lo circonda, avvertendone i vortici inarrestabili dei cambiamenti in atto, presagi della fine ineluttabile della nostra illusione di poter esercitare il dominio senza limiti delle forze spontanee della natura.”

Enrico Perotto

"...Nei suoi dipinti vivono anche luoghi di memoria e di desideri. E' l'idea del viaggio. La tipica composizione a riquadri, una sorta di collage pittorico, disloca luoghi, dà in contemporanea lontananze e primi piani, esprime rapporti tra natura e interiorità. I comparti, liberi dalla verosimiglianza, sono quadrati o rettangoli a volte allineati e a volte sfalsati ma sempre vitali per ciò che rappresentano: fatti naturali, riconoscibili forme, profili lontani, indizi di colline e di corsi d’acqua, luoghi di memoria. Come ogni artista il mondo rappresentato da Teresio non ha dimensioni determinate, certezze senza dubbi, svolgimenti lineari. E’ un mondo occupato da mistero non ricercato ma imposto dalle condizioni dell’esistere...".

Francesco De Bartolomeis

La mostra, avvincente per lo spessore e le peculiarità degli artisti, sarà visitabile fino al 30 giugno 2024. Orari: lunedì, martedì, giovedì: 9-12,30 e 15-17,30; mercoledì e venerdì: 9-12,30; sabato e domenica 10-21,30 e 14,30 17,30.

Per info: Città di Bra - Ufficio Cultura e Manifestazioni (0174430185); turismo@comune.bra.cn.it.

Fiorella Avalle Nemolis

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