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Cuneo per Afrin, città siriana sotto le bombe: presidio sabato in via Roma

CUNEO

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Sabato 24 marzo a Cuneo ci sarà una giornata di solidarietà globale per Afrin, la città del cantone curdo del Rojava, vittima di un sanguinoso attacco da parte dell'esercito turco di Erdogan.

"Anche a Cuneo vogliamo manifestare la nostra solidarietà alla popolazione e alle forze del Pyd-Ypg che stanno resistendo a questa vile aggressione. Un segnale importante è giunto anche dal Consiglio comunale di Cuneo, che ha approvato all'unanimità un'ordine del giorno a sostegno di Afrin" scrive il consigliere Nello Fierro, che si fa portavoce dell'inizativa promossa dal Centro di iniziativa politica e culturale (Cipec).

Continua: "Contro l’assordante silenzio della comunità internazionale e a fianco del confederalismo democratico del Rojava, si invitano tutte e tutti ad essere presenti al presidio che si terrà sabato 24 marzo, in via Roma, all'angolo con piazza Galimberti, alle 16. Sarà anche l'occasione per raccogliere fondi da destinare alla Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia".

Di seguito, l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Comune di Cuneo.

"I sottoscritti consiglieri comunali Aniello Fierro, Luciana Toselli e Ugo Sturlese del Gruppo Cuneo per i Beni Comuni chiedono che nel corso della seduta del prossimo Consiglio comunale venga posto in discussione il seguente ordine del giorno:

Premesso che

la Siria a partire dal 2011 è stata teatro di una sanguinosa guerra civile;
seppur in mancanza di dati certi, si stima che dall’inizio del conflitto siano oltre 500.000 i morti, di cui circa un terzo civili;
secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari la guerra in Siria ha provocato un esodo di massa di persone in fuga dal conflitto con circa 5 milioni di rifugiati ed oltre 6 milioni di sfollati;
nel 2014, a seguito dell’avanzata del fondamentalismo islamico, lo Stato Islamico (ISIS) è arrivato ad occupare circa un terzo dell’intero territorio siriano, tra cui il cosiddetto “kurdistan siriano” ed i governatorati di Raqqa e Deir el-Zor;
nel 2015 la sconfitta nella battaglia della città curda di Kobane ha di fatto segnato l’inizio del “reverse course” e l’arresto dell’avanzata dell’Isis;
le unità di difesa popolare degli YPG e YPJ, inquadrate nell’alleanza curdo-araba (SDF) sostenuta dagli Stati Uniti e parte integrante nella coalizione internazionale anti-terrorismo islamico, sono state fondamentali nella resistenza al terrore dello Stato Islamico, contribuendo alla liberazione dal Califfato delle città di Aleppo, Raqqa e dell’intero nord della Siria;
a seguito della sconfitta dell’Isis, ad Afrin e negli altri cantoni della regione del Rojava convivono oggi pacificamente curdi, arabi, cristiani ed etnie diverse in un innovativo e moderno sistema di democrazia partecipata, paritaria e di uguaglianza tra i sessi;
le SDF curdo-arabe non hanno mai minacciato né attaccato i confini turchi;

Considerato che

lo scorso 20 gennaio la Turchia con l’offensiva militare denominata “Ramoscello d’Ulivo”, ha violato la sovranità territoriale siriana, attaccando senza alcuna motivazione e giustificazione il cantone curdo di Afrin nel nord ovest della Siria;
già nell’estate 2016 la Turchia aveva lanciato nel nord della Siria l’operazione militare denominata “Scudo sull’Eufrate”, con la scusa di combattere Daesh, ma con il preciso obiettivo di dividere i territori del Rojava curdo;
l’offensiva militare turca, effettuata mediante attacchi di terra e raid aerei, ha già causato decine di vittime anche tra la popolazione civile, non risparmiando neppure il campo profughi di Rubar, ospitante oltre 20.000 rifugiati provenienti dal resto della Siria;
il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato di voler estendere l’offensiva militare a tutto il territorio abitato dai curdi nel nord della Siria;
l’aggressione militare della Turchia rappresenta un vero e proprio crimine contro l’umanità e si sta compiendo nel pressoché totale silenzio della Comunità Internazionale e che è a rischio l’incolumità e la sicurezza di decine di migliaia di civili e di rifugiati;
questa aggressione militare va ad aggiungersi alle distruzioni delle città curde in Turchia, al massacro di centinaia di civili, alla destituzione e all’arresto di numerosi altri Sindaci ed eletti locali in atto a partire dal 2015;

Ricordato che

dal 1952 la Turchia è membro effettivo della NATO;
dal 2005 sono aperti i negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione Europea;
l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Turchia, con un interscambio commerciale di 16,2 miliardi di dollari nel 2016 e oltre 1300 società ed aziende con partecipazione italiana presenti in Turchia;

Esprime solidarietà ed il proprio sostegno alla popolazione di Afrin e dell’intero Rojava;

Chiede al Governo italiano di condannare quanto accaduto e di fare pressioni sul Governo Turco per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava;

Chiede al Governo italiano di impegnarsi a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune – con particolare riferimento all’Unione Europea, al Consiglio di Europa e alla Nato – la ferma condanna di quanto avvenuto e l’attivazione di tutti gli atti politici necessari per tutelare la popolazione del Rojava e il rispetto delle libertà democratiche.

Impegna il sindaco ad inviare il testo di questo Ordine del Gionro agli organi di stampa locale, ai sindaci della Provincia di Cuneo, al Presidente della Regione Piemonte e alla Presidenza dei Consigli dei Ministri".

I consiglieri Aniello Fierro, Ugo Sturlese, Luciana Toselli

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